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Collezioni storiche a Verona

Maffei

Francesco Scipione Maffei nacque a Verona nel 1675, figlio di Giovan Francesco Maffei e Silvia Pellegrini. Erudito e colto nobiluomo, compì com'era uso all'epoca i suoi studi fuori dalla città natia, presso i padri di Sant'Ignazio a Parma e poi viaggiando tra Roma, Milano, Torino, l'Italia e poi l'Europa.

Appassionato delle lettere antiche, autore tra l'altro di poesie e trattati, tornato a Verona si dedicò al mondo antico, di cui discuteva con gli altri uomini di cultura dell'epoca presso l'Accademia Filarmonica.

Ghislandi, ritratto di Scipione Maffei. Verona, Museo Canonicale

Ritratto di Scipione Maffei (prima metà del XVIII secolo), dipinto Giuseppe Ghislandi, detto Fra' Galgario. Verona, Museo Canonicale.

L'attenzione per le iscrizioni parrebbe essere nato nel 1714 a seguito del rinvenimento nel territorio di alcuni materiali iscritti. Nacque l'idea di aprire un museo per coloro che ambissero ad avvicinarsi agli antichi popoli, interamente dedicato alle scritture, divise per lingua, compresi: "i caratteri ignot: Etrusche Puniche, Egizie", come cita nel suo epistolario.

Il museo di Maffei fu dapprima solo un muro eretto dall'Accademia per proteggere i monumenti dalla pioggia, poi un vero portico, costruito dall'architetto Alessandro Pompei, che doveva ospitare anche documenti egiziani, raccolti in una sezione definita "monumenta exotica".

Il museum fu edificato dal 1716 al 1745 ed è ancora oggi visitabile, all'ingresso in piazza Brà a Verona.
Per raccogliere questi reperti, egli intratteneva rapporti con le importanti famiglie venete dell'epoca, tra cui si ricorda la famiglia Silvestri di Rovigo. Morì nel 1755.